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I sistemi di videosorveglianza sono soggetti ad un’inarrestabile evoluzione tecnologica. Ad oggi, sul mercato, è possibile rinvenire impianti dotati di svariate capacità di “analisi intelligente”.

Precisamente, cosa è in grado di fare una telecamera intelligente? Solo per citare alcuni esempi: riconoscere un volto (face detection), rilevare un allarme audio (audio detection), così come l’attraversamento di una linea (line cross) o l’intrusione in un’area (intrusion detection). In sostanza, una telecamera intelligente riunisce funzioni di ripresa ed elaborazione delle immagini, nonché di determinazione e comunicazione del risultato.

Gli occhi elettronici delle città italiane

La generazione automatica di un allarme in grado di comunicare le anomalie rilevate rappresenta la caratteristica dei sistemi di videosorveglianza analitica che ha maggiormente attratto l’attenzione non solo dei privati cittadini, ma anche della pubblica amministrazione.

In particolare, recentemente abbiamo assistito ad un crescente processo di installazione di telecamere intelligenti nelle città italiane, in grado di individuare il numero di targa dei veicoli transitanti per le strade e di scoprire se l’auto è rubata, necessita di revisione, non ha il bollo o ha l’assicurazione scaduta. La tecnologia di cui sono dotate, infatti, permette di comparare le targhe individuate con la “black list” detenuta dalla polizia locale. Tutto ciò, al fine di garantire la pubblica sicurezza, in una prospettiva preventiva. L’installazione di lettori ottici e di telecamere per il rilevamento delle targhe avviene, essenzialmente, nei punti strategici della città.

Sistemi di videosorveglianza aziendali dotati di software “intelligent video”

Proprio quest’anno, il Garante per la protezione dei dati personali ha avuto occasione di esprimersi, con un provvedimento, in relazione a sistemi di videosorveglianza dotati di software “intelligent video”. Si tratta, sostanzialmente, di un software in grado di identificare eventi, attributi o modelli comportamentali mediante l’analisi dei video relativi agli ambienti monitorati. I flussi video vengono analizzati dal software pressoché in tempo reale. Alla rilevazione di incidenti o modelli specifici il software è in grado di generare un avviso di allerta automatico.

Una società operante nel settore dei semiconduttori, infatti, avendo ampliato il proprio ambito di attività anche nel comparto delle “smart card” (produzione di dispositivi destinati a SIM, POS, terminal applications, credit cards, …), ha presentato un’istanza di verifica preventiva al Garante al fine di poter installare, presso una delle proprie sedi, un impianto di videosorveglianza dotato di software “intelligent video” e per poter conservare le relative immagini per un periodo di 45 giorni.

Lo scopo ultimo dell’impresa era conformarsi agli elevati standard di qualità e sicurezza richiesti dal mercato di riferimento. Si sa, infatti, che i beni prodotti dall’azienda in questione appartengono al comparto “secure”. La società ha, inoltre, avanzato le richieste esposte al fine di rafforzare i livelli di tutela del sito, anche in considerazione di alcuni episodi criminosi relativi ad intrusioni e furti, regolarmente denunciati.

“Intelligent video” per individuare condizioni anomale

Le telecamere, implementate del software “intelligent video”, sono in grado di effettuare un riconoscimento “pattern comportamentale”. Esse, in sostanza, riescono ad individuare condizioni anomale (uomo a terra, immobilità di una persona per un certo tempo,…), ovvero situazioni di manomissione o sottrazione di materiali, allarmando, di conseguenza, la sala di controllo.

Se, in linea di massima, tali sistemi devono considerarsi eccedenti rispetto alla normale attività di videosorveglianza, bisogna, però, ricordare come il loro utilizzo risulti giustificato in casi particolari.

Nel caso in analisi, sono stati il delicato settore produttivo in cui opera la società, nonché l’attenzione internazionale ed europea all’osservanza di specifici ed elevati standard di sicurezza nella produzione di beni e servizi relativi al settore elettronico ed informatico a giustificare la richiesta di installazione di sistemi di intelligent video.

Per quanto attiene l’esigenza della società di conservazione delle immagini per un periodo di 45 giorni, invece, essa è determinata, oltre che dall’ovvia necessità di ricostruire quanto accaduto nel sito produttivo, anche dalla volontà di uniformarsi ai parametri di sicurezza dettati dallo standard ISO 15408.

[Fonte: Garanteprivacy.it]

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