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Il Garante ha annunciato di aver aperto indagini sui sistemi di scoring adottati dagli enti locali, volti a premiare i comportamenti virtuosi e le best practices messe in atto dai cittadini, in ambiti come la cultura, lo sport, il fisco, l’ambiente etc. Tali meccanismi di “cittadinanza a punti” richiedono la raccolta e l’analisi di dati, prevedendo anche la profilazione degli interessati, dalla quale potrebbero derivare conseguenze di natura giuridica sugli stessi.

In ragione quindi della tipologia di trattamento di dati realizzata, il Garante ha deciso di approfondire la questione, investigando, in particolare, su tre progetti: il Progetto Pollicino, lo Smart Citizen Wallet e la Carta dell’assegnatario.

L’autorità ha quindi colto l’occasione per ricordare alle amministrazioni di attuare queste iniziative di “social scoring” con molta attenzione, tenendo sempre come riferimento la normativa privacy.

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