
Vodafone: informativa “Speedy Gonzales”di 63 parole, in 16 secondi
5 Dicembre 2022
Uno dei colossi della telefonia è stato destinatario di un provvedimento sanzionatorio da parte del Garante per la protezione dei dati personali. La vicenda era nata da un reclamo presentato da un’anziana signora che si era vista cambiare gestore telefonico senza aver rilasciato alcun consenso.
La Società si era difesa rilevando come l’utente avesse contattato il call center estero spontaneamente per farsi proporre un altro contratto e, che avesse confermato lo stesso tramite i “vocal order”. Durante l’istruttoria l’Autorità Garante ha constatato una situazione diversa. Riascoltando la registrazione con il call center estero rilevava, infatti, la mancanza di un’adeguata informativa privacy. In particolare, la policy composta da 63 parole era stata letta telefonicamente alla velocità della luce, in ben 16 secondi. Tra l’altro, ricordiamo che l’utente era una persona di più di 80 anni. Un’informativa resa con tali modalità difetta dei requisiti di trasparenza, chiarezza e comprensibilità richiesti e non è assolutamente idonea per essere la base per il rilascio di un consenso realmente informato e libero.
Non è la prima volta che Vodafone subisce un tale tipo di provvedimento da parte del Garante. Questa volta la Società dovrà controllare l’operato dei call center esteri ai quali si affida per lo svolgimento di attività di telemarketing.
Alla luce di tali numerosi fatti, si rammenta la necessità di prestare attenzione e ricordarci di far valere, sempre, il nostro diritto alla protezione dei dati personali così come previsto dalla legge sulla privacy.