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Il 18 agosto scorso, Tesla ha riconosciuto come all’esito dell’istruttoria instaurata a seguito della denuncia del quotidiano tedesco Handelsblatt, sia stato confermato il furto di informazioni riguardanti lavoratori dipendenti e non solo; infatti, oltre a numerosi dati riguardanti nomi, indirizzi e-mail, numeri di telefono, redditi e indicazioni attinenti la previdenza sociale dei lavoratori, sarebbero state trafugate informazioni personali di clienti e fornitori, tra cui innumerevoli dettagli bancari, e informazioni riguardanti segreti di produzione.

Addirittura, sembrerebbe essere stata violata il numero di previdenza sociale del C.E.O., Elon Musk.

La violazione di dati sembrerebbe essere stata causata da due ex dipendenti, cui la società ha intentato causa; tuttavia, il colosso americano avrebbe assicurato agli Interessati la mancanza di prove di un uso improprio dei dati, escludendo, quindi, danni ai diritti ed alle libertà degli stessi. Tesla ha comunque offerto un servizio di monitoraggio del credito attraverso la società Experian, una delle più grandi agenzie di credito che offre servizi di monitoraggio del credito e del rischio in caso di furto di identità, ed ha consigliato a tutti gli utenti di prestare la massima attenzione alle comunicazioni e-mail, nonché ai movimenti di conto corrente, al fine di scongiurare tentativi di phishing e prelievi indebiti.

Attendiamo, quindi, di capire se Tesla è davvero riuscita a scongiurare rischi per i diritti e le liberà dei propri interessati.

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