
Riparazione dei device in mani sicure
27 Febbraio 2023
Chi non si è mai posto il dubbio sul fatto che, quando si porta a riparare un pc o uno smartphone, il tecnico del centro servizi dia una sbirciata ai file contenuti?
Sospetto lecito che un’indagine di un’università canadese ha voluto testare sul campo, portando a vari tecnici strumenti appositamente preparati per monitorare le attività dei manutentori. Risultato… nel 37% dei casi è stata violata la privacy dei clienti con accesso soprattutto a fotografie, cronologia di navigazione e account di posta; in un caso sono state copiate su supporto esterno immagini e credenziali di accesso.
Purtroppo la scelta di centri di riparazione affidabili non può contare neanche sulla valutazione media ottenuta dalle recensioni dei clienti, che si basano esclusivamente sulla qualità del servizio, ignari dei risvolti legati alla legge sulla privacy e alla riservatezza.
Come riconoscere i tecnici furbetti?
Innanzitutto diffidiamo da chi raccoglie i nostri dati senza rilasciare uno straccio di informativa privacy, dopodiché cerchiamo di capire se le richieste di autorizzazione di accesso allo strumento sono dovute oppure eccessive; ad esempio per riparazioni fisiche ( sostituzione batteria, tastiera o schermo) non è necessario fornire le password, cosa che invece può avere senso per rimuovere un virus.