
Revenge porn: il Garante dalla parte delle vittime
6 Giugno 2022
Il Garante è intervenuto in materia di revenge porn, attraverso la pubblicazione di cinque provvedimenti in difesa delle potenziali vittime.
Le azioni intraprese dal Garante (cfr doc. web n. 9775414, 9775327, 9775401, 9775948, 9775932) assumono un valore importante nella lotta al fenomeno che purtroppo è sempre più diffuso e che causa nelle vittime danni importanti a livello personale e sociale.
Quello della pornografia non consensuale è un fenomeno tristemente diffuso, che prevede la diffusione di immagini e/o video di natura pornografica o comunque sessuale, per denigrare, colpire o molestare la vittima.
L’introduzione dell’art. 144-bis nel Codice privacy ha conferito al Garante i poteri necessari per intervenire in materia di revenge porn; prevedendo che chiunque ritenga di essere una potenziale vittima possa segnalarlo all’Autorità che agirà nelle 48 ore successive alla notifica. Facendo leva su tali basi giuridiche, il Garante ha ingiunto, in via d’urgenza, a Instagram, Facebook e Google ad intervenire immediatamente per impedire la diffusione di materiali che alcune vittime avevano segnalato.
In aggiunta l’Autorità ha ingiunto in via d’urgenza ai colossi Google, Facebook e Instagram l’adozione di misure necessarie ad impedire la diffusione di materiale “pornografico”, segnalato da diversi utenti.