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Il trasferimento di dati tra USA e UE continua ad essere protagonista di un acceso dibattito tra le istituzioni europee e nazionali.

Questa volta è il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) a pronunciarsi nuovamente sulla questione, esprimendo le sue perplessità all’interno di un parere sulla bozza dell’EU-US Data Privacy Framework (DPF), il documento che dovrebbe porsi a fondamento di una nuova decisione di adeguatezza per il trasferimento di dati negli Stati Uniti.

Seppur non vincolante, il parere offre comunque importanti spunti di riflessione, soprattutto in merito alle criticità che l’EDPB evidenzia. Queste riguardano temi come i diritti degli interessati, l’ambito di applicazione delle esenzioni, il funzionamento pratico del meccanismo di ricorso e i trasferimenti successivi di dati personali.

Nel parere, però, non sono evidenziati solo aspetti negativi, ma l’EDPB riconosce i passi avanti fatti, relativi ad esempio alla valorizzazione dei principi di proporzionalità e necessità in relazione all’accesso del governo americano ai dati personali trasferiti negli USA.

Questi miglioramenti sono riconosciuti anche dalla Presidente dell’EDPB Andrea Jelinek, che però, come riportato all’interno del comunicato che annuncia il parere, chiede di “rispondere alle preoccupazioni espresse e di fornire i chiarimenti richiesti per garantire che la decisione di adeguatezza duri nel tempo”.

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