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In un precedente articolo vi avevamo riferito della petizione attivata per ripristinare ChatGPT e avevamo ragionato sull’impatto che la chiusura della stessa aveva avuto nel tessuto economico-sociale del nostro paese. Diverse le voci autorevoli che, sin da subito, si erano espresse contrastando la posizione del Garante che erano arrivate, appunto, a richiedere l’immediato ripristino dell’applicazione.

Ebbene, Open Ai, la società proprietaria del software, sulla scorta delle eccezioni mosse dall’Autorità Garante nel proprio provvedimento, ha disposto una serie di accorgimenti volti a rendere il sistema conforme alla normativa di settore.

Nello specifico, come analiticamente descritto nel comunicato pubblicato sul sito del Garante, Open AI:

  • ha predisposto e pubblicato sul proprio sito un’informativa rivolta a tutti gli utenti e non utenti, in Europa e nel resto del mondo, per illustrare quali dati personali e con quali modalità sono trattati per l’addestramento degli algoritmi e per ricordare che chiunque ha diritto di opporsi a tale trattamento;
  • ha ampliato l’informativa sul trattamento dei dati riservata agli utenti del servizio rendendola ora accessibile anche nella maschera di registrazione prima che un utente si registri al servizio;
  • ha riconosciuto a tutte le persone che vivono in Europa, anche non utenti, il diritto di opporsi a che i loro dati personali siano trattati per l’addestramento degli algoritmi anche attraverso un apposito modulo compilabile online e facilmente accessibile;
  • ha introdotto una schermata di benvenuto alla riattivazione di ChatGPT in Italia, con i rimandi alla nuova informativa sulla privacy e alle modalità di trattamento dei dati personali per il training degli algoritmi;
  • ha previsto per gli interessati la possibilità di far cancellare le informazioni ritenute errate dichiarandosi, allo stato, tecnicamente impossibilitata a correggere gli errori;
  • ha chiarito, nell’informativa riservata agli utenti, che mentre continuerà a trattare taluni dati personali per garantire il corretto funzionamento del servizio sulla base del contratto, tratterà i loro dati personali ai fini dell’addestramento degli algoritmi, salvo che esercitino il diritto di opposizione, sulla base del legittimo interesse;
  • ha implementato per gli utenti già nei giorni scorsi un modulo che consente a tutti gli utenti europei di esercitare il diritto di opposizione al trattamento dei propri dati personali e poter così escludere le conversazioni e la relativa cronologia dal training dei propri algoritmi;
  • ha inserito nella schermata di benvenuto riservata agli utenti italiani già registrati al servizio un pulsante attraverso il quale, per riaccedere al servizio, dovranno dichiarare di essere maggiorenni o ultratredicenni e, in questo caso, di avere il consenso dei genitori;
  • ha inserito nella maschera di registrazione al servizio la richiesta della data di nascita prevedendo un blocco alla registrazione per gli utenti infratredicenni e prevedendo, nell’ipotesi di utenti ultratredicenni ma minorenni che debbano confermare di avere il consenso dei genitori all’uso del servizio.

Il dibattitto, tuttavia è ancora acceso; lo dimostra il fatto che la stessa Autorità Garante, nel medesimo comunicato, pur avendo sottolineato grande soddisfazione rispetto alle misure intraprese dalla società, ha evidenziato come vi siano ancora prescrizioni che necessitano un percorso di adeguamento da parte di Open Ai alla normativa di settore e come, quindi, l’attività di istruttoria proseguirà al fine di monitorare l’adempimento di tutte le non conformità eccepite.

Attendiamo, quindi, ulteriori sviluppi.

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