
L’uso dei social e l’effetto negativo sui minori
27 Marzo 2023
Il Garante per l’infanzia e l’adolescenza (AGIA) è intervenuto sul tema legato a social e minori, ribadendo la necessità di alzare l’età minima per l’iscrizione, senza l’ausilio dei genitori, a 16 anni rispetto agli attuali 14.
Il ritorno alla carica è dovuto ad un recente rapporto del Dipartimento della salute degli Stati Uniti che ha evidenziato come gli adolescenti subiscano gli effetti negativi di un uso smodato e irresponsabile dei social; il report sottolinea che oltre il 50% dei giovani si sente triste e quasi uno su tre ha preso in considerazione il suicidio.
Dati allarmanti confermati anche dall’ospedale pediatrico Bambin Gesù che riportano un aumento del 75% dei tentativi di suicidio nel periodo di pandemia.
Nonostante sia risaputo che condividere informazioni riservate e confidenziali sui social sia pericoloso per episodi di cyberbullismo, furti d’identità o revenge porn, spesso gli utenti junior rinunciano alla propria privacy per il solo gusto di apparire e mettersi in mostra nei confronti dei coetanei.
Così si è espressa l’Autorità: “Modificare il limite minimo per l’accesso ai social però non basta perché, lo sappiamo tutti, esso può essere facilmente aggirato. Per questo, al termine di un tavolo di lavoro coordinato dal Ministero della giustizia, insieme ad Agcom e Garante privacy abbiamo proposto l’introduzione di una sorta di Spid. Si tratta in pratica di istituire un nuovo sistema per la verifica dell’età dei minorenni che accedono ai servizi digitali, basato sulla certificazione dell’identità da parte di terzi, così da mantenere pienamente tutelato il diritto alla privacy”