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Oggi più che mai si sente la mancanza del preannunciato e tanto atteso accordo che avrebbe acconsentito ai Titolari del trattamento europei di trasferire dati personali verso gli Stati Uniti.

Sul punto appaiono dirompenti le parole del componente dell’Autorità Garante, Guido Scorza: “Il vero nodo non si può sciogliere a valle, ma a monte. Significa passare dall’impegno politico che a marzo Joe Biden e Ursula von der Leyen hanno preso per uniformare l’allineamento americano a quello comunitario, rendendo semplice e legittimo il trasferimento dei dati agli Stati Uniti. Quello che manca a quell’accordo politico è un accordo giuridicamente vincolante. Noi stiamo giocando di supplenza, in un tratto specifico della filiera, legata a un singolo episodio: ma il problema è molto più ampio».

In questo clima di incertezza si inserisce il comunicato stampa di venerdì col quale il Garante Privacy ha reso noto il provvedimento del 9 giugno 2022 relativo all’illegittimità del trasferimento di dati personali verso gli U.S.A., a seguito dell’utilizzo del servizio di Google Analytics.

Cosa fare qualora si stia utilizzando Google Analytics? La domanda è più che lecita.

Ancora una volta sovvengono le parole di Scorza “Il trasferimento dei dati negli Stati Uniti non è vietato a prescindere. Il dubbio che ora è diffuso – il nostro provvedimento segue quello dei colleghi austriaci e francesi – da parte delle autorità di protezione è che esista allo stato una modalità di Google Analytics conforme, su cui si possano applicare le garanzie legate al trattamento dei dati. Dire se questo è possibile o non è possibile sta ai vari siti e a Google. Il nostro provvedimento non è un semplice blocco: nel documento si dice al gestore del sito se nei 90 giorni successivi riuscirà a usare questo servizio a norma di GDPR; in caso contrario bisogna fermarsi».

Si sta parlando del misterioso GA4 che andrà a sostituire GA? La risposta del Garante è cauta. C’è bisogno di chiarezza. Sarà necessaria “una verifica di conformità”.

Il fermento è tanto ed i prossimi mesi saranno decisivi. Si spera!

Google Analytics 4: il sostituto di Universal Analytics

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