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Il clima di festività ha offerto l’opportunità perfetta per la “Caccia all’uovo d’oro di Pasqua Ferrero” un attacco cyber a tema pasquale, reso ancora più credibile dall’utilizzo del nome della multinazionale dolciaria.

L’attacco di phishing ruotava attorno ad un concorso a premi circolato via WhatsApp, in cui gli utenti erano chiamati a rispondere ad alcune domande per poter partecipare alla “caccia all’uovo”. Al termine dei quesiti, l’annuncio della vittoria richiedeva la condivisione di dati personali e la condivisione del link (malevolo) per ottenere la famigerata vincita.

Una sorta di catena di Sant’Antonio quindi, con l’obiettivo di ottenere illecitamente dati personali, come mail e numero di telefono, utilizzabili poi anche per ulteriori attacchi. A ciò si aggiunge il danno di immagine per Ferrero, che, venuta a conoscenza della truffa, si è detta estranea alla vicenda e ha ribadito che il finto concorso non solo danneggiava la reputazione della società, ma andava a ledere i dati personali di coloro che vi partecipavano e lo condividevano.

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