IOT-aspirapolveri-spia

Il tema è complesso, ma quando si parla di Internet Of Things (IOT) dobbiamo contemplare tutti i dispositivi che utilizziamo tra le mura domestiche connessi in rete. Ormai se ne contano a decine in ogni abitazione, da smart TV a impianti di videosorveglianza, piccoli e grandi elettrodomestici, tra i quali l’insospettabile aspirapolvere.

La notizia su aspirapolveri-spia è recente, anche se i fatti risalgono al 2020, e riguarda alcuni esemplari di Roomba, prodotto da iRobot leader del settore poi acquistata da Amazon, che hanno scattato delle fotografie interne alle abitazioni poi circolate online. In alcune si vedono solo dettagli di stanze vuote ma, a destare clamore, sono quelle in cui vengono ritratte scene di vita privata, come un minore sdraiato sul pavimento o una donna seduta alla toilette…

Dai vertici dell’azienda arrivano rassicurazioni sul fatto che i dispositivi sono dei prototipi non ancora in commercio utilizzati per addestrare l’intelligenza artificiale a riconoscere, e quindi evitare, gli ostacoli che incontrano sul percorso. Inoltre i soggetti ripresi sono dipendenti di iRobot che hanno acconsentito come volontari informati allo sviluppo del progetto.

Detto ciò, resta il fatto che la diffusione delle loro immagini non fosse in alcun modo prevista ed autorizzata, quindi qualcosa nel passaggio delle informazioni è andato storto. Il focus su legge privacy e sicurezza deve sempre essere in prima linea come principio by design, altrimenti una svista del genere potrebbe costare molto cara sulla fiducia dei consumatori.

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