
Google e Microsoft a pesca di dati nel web
10 Luglio 2023
Che i colossi del web siano in possesso di una quantità impressionante di dati personali che ci riguardano è cosa risaputa, la novità è che uno di questi giganti, nello specifico Google, si è arrogato il diritto di fare incetta di informazioni con la tecnica del web scraping per istruire i suoi modelli di intelligenza artificiale.
Il tutto deciso in modo autonomo, senza farne richiesta a nessuno, ma semplicemente modificando i termini all’interno delle proprie policy così, come se fosse la cosa più naturale al mondo. Lo scopo sarebbe quello di addestrare i software di intelligenza artificiale, Bard in primis, a vantaggio degli utenti.
Da quando è iniziata la corsa a chi sviluppa in tempi più rapidi queste tecnologie di autoapprendimento, è stata una sgomitata tra Google appunto e Microsoft che partecipa con OpenAI allo sviluppo di ChatGPT.
Per quanto riguarda la vicenda di OpenAI, negli Stati Uniti è partita a fine giugno una class action con richiesta di risarcimento danni da 3 miliardi di dollari per violazione dei diritti d’autore e privacy, dovuta alla raccolta di informazioni su milioni di utenti (commenti social, chat, post e posizione geografica) per alimentare il database del software.
Gli attivisti sono già sul piede di guerra per portare all’attenzione del Parlamento Europeo i casi in questione; si attendono sviluppi prossimamente, stay tuned!