
Garante VS nuovi software di intercettazione
11 Settembre 2023
In occasione dell’audizione in Commissione Giustizia del Senato, il Prof. Stanzione ha espresso il punto di vista del Garante che, già con parere favorevole n.342 del 3 agosto 2023 si era già pronunciato sul disegno di legge n.808 recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale, all’Ordinamento giudiziario ed al codice dell’Ordinamento militare”.
In particolare, il Presidente ha condiviso opinioni e raccomandazioni rispetto all’art. 2 del disegno di legge, che attiene intercettazioni e informazioni di garanzia, ribadendo le importanti implicazioni che queste hanno per la protezione dei dati personali.
Il Prof. Stanzione ha espresso l’auspicio che il vaglio parlamentare del disegno di legge possa rappresentare l’occasione di introdurre garanzie maggiori rispetto alle intercettazioni acquisite mediante captatori. Le potenzialità intrusive di tali applicativi impongono la necessità di garanzie atte ad impedire la degenerazione di tali mezzi in strumenti di sorveglianza troppo ampi, o, di contro, che questi divengano fattori di vulnerabilità per l’impianto probatorio, nel caso in cui le applicazioni siano allocate in server non sicuri o delocalizzati al di fuori dei confini nazionali. Nello specifico il Prof. Stanzione ha evidenziato i rischi connessi all’utilizzo di captatori informatici, con il ricorso a tecniche di infiltrazione prive della necessaria selettività, come nel caso di utilizzo di software connessi ad applicazione che non sono direttamente posti nel solo dispositivo dell’indagato, ma sono posti su piattaforme accessibili a chiunque. L’utilizzo di queste “app-spia”, comporterebbe il pericolo di trasformazione in strumenti di sorveglianza massiva, laddove queste venissero rese disponibili sul mercato, anche solo per errore, in assenza dei filtri necessari a limitarne l’acquisizione da parte di terzi. Il Garante, quindi, auspica che il ricorso a tali strumenti sia oggetto di apposito divieto.
Non sono mancate, poi, valutazioni specifiche rispetto alla necessità di introdurre misure maggiormente garantiste della riservatezza dei colloqui e delle conversazioni oggetto di intercettazione, con particolare riguardo a quelle che coinvolgono soggetti terzi rispetto al processo. Il suggerimento proposto dal Prof. Stanzione attiene la possibilità di coordinare maggiormente le innovazioni proposte, con le disposizioni processuali attualmente in vigore, al fine di garantire una migliore gestione dei dati intercettati e circoscrivere le indebite circolazioni dei dati oggetto di intercettazione. Il Garante ha, poi, sottolineato l’importanza di adottare regole di sicurezza adeguate, atte a garantire la sicurezza dei dati conservati negli archivi digitali delle intercettazioni, nonché ad evitare accessi non autorizzati.
Insomma, il dibattito è ancora aperto e, certamente, sarà oggetto di importanti novità nel corso dei prossimi mesi.