Meta-Facebook-Instagram-Garante

Le vicissitudini di Meta (proprietaria di Facebook e Instagram) continuano. Nonostante la sanzione milionaria irrogata dal Garante irlandese, pari a 390 milioni di euro, è di questi giorni la notizia che il colosso americano ha ritenuto di disattendere le prescrizioni dell’Autorità che, non lasciando spazio ad interpretazioni, imponeva a Meta di basare l’elaborazione dei dati con cui personalizza la pubblicità sul consenso esplicito dell’utente, non potendo questo rientrare nell’accettazione delle clausole del servizio social offerto dalla società stessa.

Meta, invece, attraverso un recente comunicato, ha annunciato una modifica unilaterale delle condizioni contrattuali, riferendo di voler cambiare la base giuridica su cui svolge tale trattamento, da “necessità contrattuale” a “interesse legittimo”; pur essendo in palese contrasto con quanto prescritto dal Garante, il colosso statunitense giustifica tale decisione in considerazione del fatto che la normativa GDPR non prevedrebbe alcuna gerarchia tra le basi giuridiche e tutte dovrebbero essere considerate, paritariamente, valide.

Nel medesimo comunicato, poi, Meta riferisce che attraverso un modulo on-line, gli utenti potranno dichiarare espressamente la volontà di essere cancellati dal tracciamento di questi dati; la richiesta, tuttavia, per espressa ammissione della società, potrà essere valutata in maniera del tutto discrezionale.

Insomma, ancora una volta il comportamento di Meta non in linea con prescrizioni del Garante promette di regalare interessanti sviluppi.

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