Privacy e WhatsApp sono tematiche che in questo giorni stanno interessando molte pagine web e molti utenti preoccupati per i loro dati personali.

Tutti conosciamo e utilizziamo WhatsApp, pochi sanno che la nota applicazione di messagistica istantanea è stata acquistata per quasi 20 miliardi di dollari nel 2014 da Mark Zuckerberg, CEO di Facebook.

Attraverso WhatsApp gli utenti si scambiano ogni giorno contenuti di diverse tipologie: dai messaggi alle note vocali, dalle foto ai video passando per la condivisione di contatti e della posizione.

Il vantaggio per gli utenti è che WhatsApp consente di inviare e ricevere contenuti istantaneamente. È sufficiente avere a disposizione una connessione Internet.

Diverse sono le domande che si pongono gli utenti che utilizzano l’applicazione.

Per delineare la questione e le eventuali criticità è necessario affrontare diversi aspetti.

 

Informazioni condivise e protezione all’interno di WhatsApp

WhatsApp chiarisce all’interno dell’informativa privacy che le conversazioni inserite nelle chat crittografate end-to-end, “etichettate con un messaggio oro”, sono protette.

Viene, infatti, chiarito che i messaggi e le chiamate scambiate tra i due utenti restano solamente tra i due utilizzatori, e nessun altro soggetto, nemmeno WhatsApp, può leggerne o ascoltarne il contenuto.

 

Condizioni di servizio e gestione privacy di WhatsApp

Le condizioni del servizio e l’Informativa Privacy variano a seconda che l’utente risieda all’interno dell’UE, chiamata nell’informativa “Regione Europea”, o all’esterno.

A titolo esemplificativo, tra le differenze è possibile rinvenire l’età per poter utilizzare tale servizio: in Europa sedici anni, altrove tredici anni. Cambiano anche le modalità di condivisione delle informazioni con le società collegate a Facebook e con i partner. Nell’informativa europea, infatti, non vi è alcun riferimento al fatto che le informazioni verranno condivise con le società collegate a Facebook, nonché con i suoi partners.

 

Facebook: quali dati potrebbe conoscere attraverso WhatsApp?

Facebook potrebbe conoscere alcuni dati da WhatsApp, dal momento che la proprietà è la stessa.

Potrebbe per esempio reperire:

  • I numeri di telefono utilizzati dall’utente;
  • La ripetizione di apertura dell’applicazione stessa;
  • Le specifiche legate allo smartphone utilizzato, quali a titolo esemplificativo e non esaustivo la posizione stimata dalla connessione internet e la risoluzione del dispositivo.

Certamente, stando a quanto dichiarato da WhatsApp, Facebook non può accedere ai contenuti degli sms e delle chiamate che intercorrono tra gli utenti. Ribadiscono infatti che le conversazioni sono protette da crittografia end-to end. WhatsApp, inoltre, rende noto che non tiene traccia dei contatti delle persone usano WhatsApp e che i contatti non vengono condivisi con Facebook.

 

Privacy e WhatsApp

Recentemente l’App di messagistica istantanea è stata oggetto di attenzioni e critiche, riguardanti l’aggiornamento dell’Informativa privacy e dei termini e delle condizioni di utilizzo.

All’inizio di gennaio 2021, diversi utenti hanno, infatti, ricevuto il messaggio in cui si rendeva noto un aggiornamento relativo alle tematiche appena citate. Agli utenti veniva indicato come termine ultimo, per accettare tali aggiornamenti, l’8 febbraio 2021, pena l’inutilizzabilità del servizio.

 

Il Garante Privacy e l’Informativa Privacy di WhatsApp

Sul punto si è espresso anche il Garante Privacy, con la nota del 14 gennaio 2021, riferendo che “Il messaggio con il quale WhatsApp ha avvertito i propri utenti degli aggiornamenti che verranno apportati, dall’8 febbraio, nei termini di servizio – in particolare riguardo alla condivisione dei dati con altre società del gruppo – e la stessa informativa sul trattamento che verrà fatto dei loro dati personali, sono poco chiari e intelligibili e devono essere valutati attentamente alla luce della disciplina in materia di privacy”.

In altre parole, il Garante ritiene che gli utenti faranno fatica a recepire dalla nuova informativa quali siano le modifiche introdotte e comprendere quali trattamenti di dati saranno effettuati e/o condivisi con altri soggetti da parte di WhatsApp dopo l’8 febbraio.

Secondo il Garante l’informativa è inappropriata per consentire agli utenti di WhatsApp la manifestazione di una volontà libera e consapevole.

Per tale motivo il Garante Privacy ha portato all’attenzione dell’EDPB, il Board che riunisce le autorità Garanti Europee, la questione affinché si possa far luce e chiarezza.

 

La risposta di WhatsApp

Come riportato dall’Ansa, un portavoce di WhatsApp ha riferito le modalità di condivisione dei dati di WhatsApp nella Regione Europea, incluso il Regno Unito, con riferimento agli aggiornamenti dei Termini di Servizio e all’informativa Privacy, restano invariate.

WhatsApp ha precisato, tramite il proprio profilo ufficiale di Twitter, che la crittografia end-to-end continuerà ad essere utilizzata per proteggere le conversazioni degli utenti. Confermano poi, come comunicato in precedenza, che relativamente alla condivisione di dati, non vi sarà alcuna modifica per quanto riguarda gli utenti Europei e del Regno Unito.

Infine, hanno rinviato la data di tale aggiornamento al 15 maggio 2021.

 

Conclusioni

Per concludere, considerata la mole di informazioni che tutti noi condividiamo giornalmente con WhatsApp, è necessario che le Autorità Garanti agiscano in modo coordinato, attenzionando nel dettaglio la situazione affinché i dati di tutti noi vengano tutelati.

Come anticipato, il Garante Privacy ha già provveduto a portare all’attenzione dell’EDPB la questione.

Dal canto suo, WhatsApp ha tenuto a precisare che la tutela della privacy di tutti noi è la loro priorità e che le nostre informazioni sono al sicuro, oltre che è di fondamentale importanza la chiarezza nei confronti degli utenti, relativamente alle informazioni condivise con Facebook.

Non ci resta che aspettare e vedere quali pieghe prenderà la vicenda!

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