
Chat GPT: la nuova frontiera dell’AI
31 Gennaio 2023
A proposito di Intelligenza Artificiale
Nell’immaginario collettivo si è portati a pensare che l’intelligenza artificiale sia un argomento per pochi eletti, da film di fantascienza tipo “2001 Odissea nello spazio” , senza rendersi conto che in realtà è una tecnologia molto presente negli strumenti che utilizziamo per le attività quotidiane.
Il concetto stesso di AI (Artificial Intelligence) si appresta a compiere i settant’anni da quando è stato utilizzato per la prima volta a metà degli anni ’50 del secolo scorso, e diventa di dominio pubblico alla fine del millennio quando Deep Blue, il supercomputer di IBM*, batte il campione mondiale di scacchi Garry Kasparov.
Da allora, questo sistema è diventato sempre più parte integrante nella vita di tutti i giorni, sia a livello industriale che nel privato. Basti pensare a settori quali la medicina o la robotica, oppure agli assistenti vocali inseriti in smartphone ed altri elettrodomestici che, grazie ad un algoritmo, rispondono alle nostre richieste; fino ad arrivare alle auto con guida autonoma dove un software sostituisce occhi e orecchie del conducente per muoversi nel traffico.
Cos’è Chat GPT
L’ultima evoluzione di questa tecnologia è il chatbot Chat GPT (Generative Pre-trained Transformer ) progettato da OpenAI, organizzazione senza scopo di lucro, che svolge ricerche allo scopo di promuovere e sviluppare soluzioni che possano portare benefici reali per la comunità.
Tra i fondatori compare Elon Musk e Microsoft ha contribuito con un investimento da 1 miliardo di dollari convinta dalle potenzialità del prodotto che, abbinato a Office e Bing, le permetterebbe di contrastare il rivale di sempre Google.
Questo la dice lunga su quanto le Big Tech stiano puntando su un settore in espansione che rivoluzionerà il prossimo futuro. Il salto di qualità rispetto alle tecnologie precedenti è dato dall’enorme mole di informazioni date in pasto all’intelligenza artificiale per addestrarla, e al sofisticato sistema di machine learning che le permette di apprendere in autonomia con una capacità tale da poter conversare al pari di un essere umano.
Le applicazioni pratiche di Chat GPT
Pensando al modo in cui potrebbe essere utilizzato, il primo che viene in mente è ovviamente quello di un aiutante robotico inserito in un sito internet che fornisca risposte in tempo reale agli utenti. Banale e scontato direte voi, esiste da tempo… perché investire tanto in qualcosa che funziona già bene?
Infatti il potenziale è talmente alto che questa funzione, seppur più accurata, risulta collaterale, ma si pensa ad applicazioni che possano alleggerire la mole di lavoro di ognuno di noi come:
-
- Traduzioni e riassunti di testi complessi;
- Sondaggi e analisi di mercato ad ampio spettro;
- Pianificazione e organizzazione di attività;
- Analisi di grandi quantità di dati;
- Redazione di testi o modelli come contratti, NDA, clausole;
Oppure divertirsi a colloquiare con lei, come se fosse la vicina di casa:
Quali implicazioni da considerare?
Neanche a dirlo, quando si sviluppa una nuova tecnologia seppur con nobili fini e vantaggi per tutti, esiste sempre l’altra faccia della medaglia, quel lato oscuro della forza che alcuni soggetti sono pronti a utilizzare a loro beneficio.
Si sono già verificati casi in cui il software è riuscito a simulare in modo convincente un reclamo di un utente insoddisfatto, ottenendo un rimborso di conseguenza; oppure di come possa essere facilmente manipolata l’informazione sui canali social creando messaggi ad hoc, fake news o attività di trolling.
Alla lista si aggiunga la generazione di testi da usare per l’invio di mail di phishing e chissà quante altre operazioni non ancora considerate.
Limiti di utilizzo
Nonostante l’enorme database che alimenta il sistema, è lo stesso sito ufficiale a metterci in guardia sui limiti, pochi ma da considerare, di cui ancora soffre l’intelligenza artificiale.
Il fatto, ad esempio, che possa generare risposte dannose oppure errate, perché ricordiamoci che è comunque l’uomo ad addestrare e rifornire di conoscenza il software, che non ha coscienza autonoma, ma si basa sulle informazioni raccolte ed elaborate.
Per lo stesso motivo, il database non è mai sazio e va costantemente arricchito con tutto quello che succede nel mondo, con il risultato che domande su fatti recenti non trovino risposte esaustive.
E dal punto di vista della privacy?
Non iniziamo proprio nel modo migliore…
Quando ho effettuato la registrazione al sito per testare il funzionamento di Chat GPT non mi è stata rilasciata nessuna informativa per l’inserimento dei dati forniti, in conflitto con le prescrizioni del GDPR. L’unica raccomandazione relativa alla privacy riguarda l’inserimento di informazioni sensibili in chat che, ovviamente, verranno processate per implementare ulteriormente la memoria del sistema.
Argomento che ha trattato anche il membro del Garante Guido Scorza in un suo articolo, ponendo l’attenzione sul fatto che, in questi mesi, il software ha incamerato informazioni di milioni di individui che si sono affidati ai consigli dell’algoritmo su ansie, paure e preoccupazioni.
Ci saranno secondi fini nell’utilizzo di questi dati? Gli sviluppatori avranno previsto delle misure di sicurezza adeguate (minimizzazione, pseudonimizzazione, cifratura)? Sono stati stabiliti i tempi di cancellazione?
Riflessioni che devono trovare riscontro e viene spontaneo chiedersi se anche per queste Chat GPT avrà la risposta.
*Curiosità: traslando di 1 posizione le lettere della mente robotica presente nel film “2001 Odissea nello spazio”, HAL 9000, si ottiene proprio… IBM, coincidenza?