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I genitori di tutta Italia, nelle ultime settimane, si trovano ad organizzare le vacanze estive dei propri figli. Le attività che si prospettano sono tante e tutte meritano una riflessione per la protezione dei dati personali.

Pensiamoci…:

  • I dati di iscrizione al camp estivo;
  • L’utilizzo della rete wi-fi gratuita degli hotel;
  • La comunicazione di dati sensibili, come la presenza di allergie, agli organizzatori di baby dance dei campeggi;
  • ….

Sono tutte attività assolutamente lecite. Tuttavia, i genitori devono sempre pensare alla protezione dei dati personali dei propri bambini e ragazzi, applicando alcune semplici accortezze:

  • Analisi dei moduli di iscrizione: i dati che ci vengono richiesti sono necessari? Tutto ciò che è superfluo non comunicatelo!
  • La rete wi-fi free dell’hotel è sicura? Probabilmente no, dato che qualsiasi malintenzionato con poche semplici mosse potrebbe carpire i nostri dati.
  • I dati relativi ad allergie, intolleranze alimentari sono adeguatamente protetti? A chi vengono comunicati? Ci viene fornita debita informativa?

Se non ci occupiamo e preoccupiamo di conoscere il flusso dei nostri dati personali, le conseguenze possono essere importanti, a partire dal profilo Facebook intasato da pubblicità mirata o da gruppi WhatsApp in cui vengono pubblicate numerose foto dei nostri piccoli senza il nostro consenso.

Il Garante ha più volte messo in allerta i cittadini elaborando un decalogo di accortezze da mettere in pratica per proteggere la nostra privacy, in primis quella dei nostri figli. Segnaliamo per esempio l’attivazione del parental control o la selezione di App “protette” pensate appositamente per un pubblico di minori (Es: la versione “Kids” di YouTube).

L’allerta deve essere sempre molto alta per evitare di arrivare a casi gravi di furto di dati o di cyberbullismo su social network e sul web.

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