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L’UN-CEBD (UN Committee of Experts on Big Data and Data Science for Official Statistics) ha annunciato, in occasione dell’Expo di Dubai, un programma volto ad incrementare la sicurezza nella circolazione internazionale dei dati che vede coinvolta anche l’ISTAT.

Fondato sulle tecnologie privacy-enhancing (PETs), il progetto pilota permetterà di dimostrare che un incremento della condivisione delle informazioni è possibile, anche continuando a garantire la compliance alla normativa esistente sulla circolazione dei dati.

Le tecnologie di miglioramento della privacy sfruttano tecniche di crittografia e protocolli in grado di produrre dati di output, tenendo al sicuro i dati “in chiaro”.

Tenendo conto che, secondo le stime, ad oggi solo l’1% dei dati a livello globale è sfruttato in collaborazioni e analisi, un incremento di tale condivisione porterebbe a risultati straordinari: le previsioni parlano infatti di un potenziale sblocco di risorse pari a fino $3T del PIL globale.

Il successo del programma permetterebbe ad istituzioni, organizzazioni e imprese di tutto il mondo di beneficiare dell’incremento della circolazione dei dati, favorendone la cooperazione nell’affrontare le sfide comuni. Parallelamente, come affermato da Stefan Schweinfest, direttore della Divisione Statistica delle NU, “le PETs proteggeranno valori condivisi come privacy, accountability e trasparenza”

United Nations – CEB (unsceb.org)

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