
Le buone intenzioni americane: verso un accordo post Privacy Shield
7 Marzo 2022
La caduta del Privacy Shield nel 2020, giustificata dalla doverosa necessità di tutelare i dati personali dei cittadini europei, ha dato origine a uno scenario di confusione e incertezza per gli attori coinvolti nella trasmissione di dati con gli Stati Uniti.
Sembrano tuttavia esserci delle buone premesse per il futuro, perlomeno nelle parole degli americani. Greenstein, direttore delle negoziazioni per il Privacy Shield del Dipartimento del commercio statunitense, si dice pronto a trovare una soluzione da poter offrire al più presto alle imprese americane ed europee. Soluzione che, il vicepresidente senior per gli affari normativi della Camera di Commercio americana, auspica arrivi con l’estate.
Ciò non toglie che, come lo stesso Greenstein ammette, arrivare a un compromesso non sarà facile: da un lato l’Europa punta i piedi sulla necessità di tutelare i dati dei suoi cittadini, e dall’altro c’è ben poco che gli USA non farebbero per proteggere la propria sicurezza nazionale.
Si vedrà se queste buone intenzioni porteranno ad un accordo, tanto urgente quanto difficile da raggiungere.